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Il teatro dell'amore e delle emozioni
Si alza il sipario. Si accendono i riflettori. La scenografia è pronta. Mancano soltanto gli attori principali, quelli secondari e le comparse. L'allestimento della scena è sorprendente. Sullo sfondo il mare è incorniciato dai monti i cui crinali sembrano le schiene possenti di grossi animali: sono ricchi di vegetazione, sono gli alberi del litorale della rada di Portoferraio. Siamo pronti! Dobbiamo solo attendere l'arrivo dei due protagonisti, Alessia e Andrea, quest'ultima accompagnata dalla loro figlia Asia di soli 8 anni. Andrea entra in scena con la mamma: lui indossa un elegante abito blu messo in risalto da una camicia e una moderna cravatta bianca, lei, la mamma, ha una mise charmante blu elettrico. È pronta per recitare la sua parte: deve porgere un bouquet di rose alla nuora. Lo scenario è quello del Museo Archeologico della Linguella, un teatro a cielo aperto abitato da reperti di storia e di vita. Nel luogo della rappresentazione domina imperiosa la Torre del Martello, nota anche come Torre di Passannante. Per dare un tocco di originalità allo spettacolo ho previsto che il sipario si apra in prossimità del possente cancello d'ingresso.
Si tratta della messa in scena di un matrimonio dove il copione non è scritto interamente perché la sceneggiatura è quella del cuore dove regna l’improvvisazione delle emozioni. Nell'aria si respira l'attesa, anch'essa uno degli »interpreti«. Lo sposo appare sereno ma il suo sguardo cela tanta tensione. S'intravede in lontananza un'elegante macchina nera, lustra e adornata di fiori. Pochi minuti ancora, e dopo tanta curiosità ecco che appare il più importante costume di scena. Bianco, blu, rosso o… il colore scelto dalla sposa è il Tiffany, uno dei colori del mare dell'Isola d'Elba. L'abito è semplice, accorciato poco sopra il ginocchio, rifinito da veli di tulle adagiati l'uno sull'altro fino a terra. La sposa è bella, solare, felice, avvolta nella sua »nuvola dal profumo di mare«. Lo stupore è tanto! Per non parlare di quello dello sposo che resta senza fiato. L'emozione prende il sopravvento! Basterà un solo abbraccio perché i suoi occhi parlino con un fiume di lacrime. La commozione contagia tutti. Lo spettacolo ha inizio! Asciugate le lacrime, Alessia e Andrea aprono il corteo come si usava un tempo qui sull'isola. Non conoscono ancora la scenografia, la immaginano soltanto. Il sole si fa desiderare, e anche in questo caso il copione ha subito qualche variazione. Quando si avvicinano al luogo della consacrazione della loro unione il cuore batte forte. Mi guardano. Faccio cenno agli invitati di accomodarsi, quelli della sposa a sinistra e quelli dello sposo a destra, poi è la volta dei testimoni. Asia recita bene la sua parte, gettando petali di rosa sulla guida che accompagna i suoi genitori nel palco dell'amore dove hanno deciso d'impegnarsi per la vita. La scena è commovente e il pathos cresce.
Di fronte a loro un allestimento semplice ma d'effetto: un gazebo arricchito da tessuti bianchi e verde tiffany addolcito da edera e fiori, il tavolo della celebrazione al di là del quale una sorridente Signora, Patrizia, delegata dal Comune, celebra il rito civile, originale, materno ed emozionante. La musica commenta i vari atti, anche quello del rito della sabbia durante il quale la famiglia compie il gesto dell'unione: 3 diversi tipi di sabbia, una verde, una gialla e una bianca si fondono insieme per un progetto di vita. È un giorno di festa, e nonostante il cielo plumbeo, »raggi di gioia« illuminano gli occhi di tutti, parenti e amici venuti da Bolzano per un evento speciale. Terminata la cerimonia il padre della sposa, pianista jazz, intona la marcia di Mendelsshon. Stupore, ammirazione, sogno e tanto altro si uniscono agli attori principali e ai comprimari per un giorno davvero unico. La festa continua all'Hotel Villa Ottone dove Andrea, Alessia e Asia, e gli invitati assistono ad un tramonto da cartolina. Nel parco della Villa tutti degustano le prelibatezze preparate dallo chef, accompagnate da frequenti brindisi e inni agli sposi. Sotto il colonnato della dimora storica un pianoforte a coda sprigiona note romantiche di evergreen e di canzoni napoletane: un altro omaggio del padre della sposa. Improvvisamente si alza il vento! Tutto comincia a volare. Anche questo non era scritto nella sceneggiatura… Ma stranamente l'entrata in scena del vento ha regalato a tutti un'altra Elba, comunque sempre affascinante, intrigante e seducente. Come in ogni storia, romanzata o vera, c'è sempre un lieto fine: nel teatro dell'amore e delle emozioni a far da padrone sulla scena sono stati i sentimenti.
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